Soriano Nel Cimino e il suo territorio
In questa sezione sono state allegate una serie di informazioni riguardanti il Comune di Soriano Nel Cimino, la storia e il suo territorio, riportando dei collegamenti internet che accedono direttamente ai siti della Pro Loco del Comune di Soriano, di Comuni Italiani.it, etc.
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Proloco di Soriano
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La storia di Soriano
Alcuni link di questa sezione, riconducono direttamente all'ottimo lavoro realizzato dalla Pro Loco di Soriano per cui verranno inseriti solo alcuni approfondimenti.
p.s. come per tutto il sito, se qualcuno ritiene che vadano fatte delle modifiche e vuole ampliare alcune sezioni è assolutamente ben accetto.
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La prima testimonianza scritta relativa al territorio di Soriano si ha con Tito Livio, il quale nella sua ab Urbe condita Historia, narra che nel 443 a.C. Soriano fu invaso dalle milizie romane comandate dal console Quinto Fabio Massimo Rulliano; questi, nella guerra contro gliEtruschi, riuscì ad attraversare l'impenetrabile selva che ricopriva il monte Cimino e dalla vetta contemplò la distesa di fertili campi sottostanti popolati e coltivati dagli Etruschi, che sbaragliò con facilità[8]. Alla fine del III secolo d.C. le popolazioni locali furono evangelizzate da sant'Eutizio di Ferento. Dopo il martirio avvenuto durante la persecuzione ad opera di Diocleziano, intorno al 303 - 305 d.C., il santo fu sepolto in una catacomba nei pressi di Soriano. Il monte Cimino (1053 m s.l.m.), che sovrasta il centro abitato, è la vetta più alta dei Monti Cimini; ha sulla sua sommità una faggeta secolare di circa 57 ettari. La Faggeta del Monte Cimino è senza ombra di dubbio la più maestosa ed imponente del Centro Italia. Il Monte Cimino è la vetta più alta della provincia di Viterbo e dalla sua sommità permette di dominare la valle del Tevere e tutti i borghi circostanti. Agli antichi romani la "selva Cimina" appariva come un luogo tetro, sacro ed invalicabile, ed è probabilmente per questo motivo che nei monti cimini, sono stati trovati resti di antichi tempietti probabilmente dedicati a Giove Cimino. Durante la guerra contro gli etruschi, per i romani guidati dal console Quinto Fabio Massimo Rulliano, fu fondamentale scalare la vetta del Cimino, infatti tale impresa, permise loro di scorgere tutti gli accampamenti etruschi ancora presenti nella valle del Tevere e non ancora caduti sotto la pressante avanzata romana.